c’è una scena di altri tempi a cui non mi capitava di partecipare da qualche mese e oggi è l’ho vista di nuovo. la mattina del ventisette del mese (quarta settimana inoltrata) decine di dipendenti in fila per ritirare lo stipendio. per ritirare, in realtà, la busta paga e i buoni pasto, ché i soldi vanno direttamente in banca.
Ecco, nella società multimediale, dove quasi tutto transita sulla fibra ottica (o al massimo sul doppino) mi piace ritrovare delle scambi reali: persone contente di fare la fila, delle situazioni che danno ancora il senso di appartenenza, di classe o di casta, secondo il modo in cui la vedete.
ma le persone in fila, col sorriso in faccia e qualche soldo (virtualmente) in tasca, mi fanno anche pensare che dopo tutto, il lavoro è ancora una questione importante per questo paese.
certe manifestazioni più di altre danno il segno di un’epoca e dei fermenti culturali che animano una società: Inghilterra , primi anni ‘70, il calcio, i capelli a caschetto e la musica leggera
Io non credo che sia una questione di clima se Berlusconi è passato, nel giro di poche settimane, dal look casual con maglia giro collo che ha mostrato in più occasioni negli ultimi mesi, al solito inappuntabile completo scuro degli ultimi giorni. Mi sembra più che altro il segno dell’inizio di una nuova stagione politica: e la primavera mi sembra molto lontana.
La poesia di Neruda che Mastella ha letto al Senato per annunciare il no alla fiducia al governo Prodi, quella che comincia dicendo muore lentamente chi… secondo alcuni non è di Neruda. È un’ora che cerco conferme in rete, qualcuno ha una fonte certa?
Aggiornamento del 25 gennaio, 14:00
Ho trovato la conferma ufficiale e l’ho messa qui.