check-up

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- beve? vino, alcolici?
- occasionalmente…
- fuma?
- no
- mai fumato?
(esita, poi risoluto)
- no, mai.

sud-est

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ptsvg

Sto guidando sul controviale, stanco e un po’ ubriaco, quando i carabinieri mi fanno cenno di accostare. “Cazzo”, dico a bassa voce, mentre mi fermo. In quel momento suona la sveglia, 5.15. Si riparte.
..
La prima scena è a un passaggio a livello, ferrovie Sud-Est. La macchina che passa sui binari mentre le sbarre si abbassano a un ritmico din-don e l’adrenalina che si scarica in un urlo. Sosta all’avamposto per il rifornimento, ancora un po’ di strada fino al parcheggio in uno sterrato e un campari al Fico d’India prima di tuffarsi nel mare di Porto Selvaggio.
Qualcuno dice: sembra una spiaggia di Ibizia. Bah. Un’altra: al sole cambio colore come le micromachines. Caccia a una stella marina enorme (che poi non era così grande) e prima di tornare indietro, l’aperitivo al Fico d’India.

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è scomparsa una tazzina a pois e skype funziona a tratti.
vado in vacanza, torno presto
.

differ

lo shuttle li lasciò davanti al parcheggio di scambio e sparì in qualche galleria. pochi passi a piedi, poi l’elevatore attraverso un condotto semiscoperto li portò all’ingresso 1. subito furono fermati e identificati dalla sorveglianza. l’uomo al posto di guardia parlò in ricetrasmittente: non avevano l’autorizzazione. immediatamente arrivarono rinforzi, quattro soldati tutti armati e in divisa. per alcuni minuti furono sorvegliati a vista, in silenzio in una stanza rettangolare: porte scorrevoli in fondo e alle spalle e una porticina su un lato. «Vogliamo solo visitare la cattedrale - provò a dire lo smilzo, per allentare la tensione - fare due chiacchiere con i fedeli».

seduti!!!, non si vede, state seduti!!!
la spagna ha battuto il primo rigore, Villa: gol. la tensione sale in piazza santa maria liberatrice, dove la sezione pd del testaccio ha messo un maxischermo per la partita con la spagna. in prima fila i giovani non ce la fanno a stare per terra; dietro, gli adulti non ce la fanno a stare in piedi.
va a battere grosso, si trova un compromesso: spettaori al centro seduti, ai lati come vi pare. gol.
Cazorla: gol. De Rossi: parato. Senna: gol.
È in quel momento che il maxischermo si spegne, mentre Camoranesi si avvicina al dischietto: schermo nero e muto. I ragazzi della prima fila cominciano a correre verso i bar (e i responsabili del Pd cominciano a correre verso un altro pianeta).
Qualcuno accende la radio sul telefonino e dice: gol!
Poi all’improvviso torna l’audio, solo l’audio, e dai bar ritornano correndo i ragazzi della prima fila (i responsabili del Pd no).
Sta per tirare Guiza: esultano Civoli e Bagni, la piazza capisce che non è gol (parato? fuori? chi può dirlo, se lo hanno detto i conduttori, non si è sentito).
Torna la speranza, ma non ancora il video: lo schermo è acceso ma in caricamento. I conduttori ci informano che va a battere Di Natale e trecento persone guardano uno telo bianco che parla: parato.

Mentre va a battere Fabregas ritornano le immagini e anche quelli del Pd (rinviata la partenza dello Shuttle, purtroppo): bisogna pulire la piazza se no Alemanno si incazza.

open source

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una chiesa di campagna, un abbraccio fraterno e poi il sole che irrompe sulla festa. una vecchia cinquecento, tonache e turbanti, vino bianco, la ricetta della torta, l’erba ancora umida che non ci si può stendere, un pacchetto di sigarette abbandonato vicino alle bomboniere. poi reggio emilia bai nait, i dossi artificiali, niente destra, né sinistra; esco a prendere il giornale (e un fiore). e ancora un altro treno, l’attesa e poi l’eco di un’altra festa, a lecce.
la settimana è cominciata all’insegna della leggerezza, c’è adrenalina, nell’aria, domani arriva l’anticiclone, dicono.

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a breve metteranno anche il coprifuoco.

sono giorni che non scrivo più perché è difficile, a volte, trovare le parole giuste. non che non ci abbia provato, in questi giorni, ma alla fine è prevalso il dubbio che le parole, in alcune circostanze, non aiutino.
sono giorni che non leggo i blog che ho linkato tra i "friends of mine" anche se non tutti sono amici, anzi, qualcuno nemmeno lo conosco di persona. poi oggi sono passato per caso da squonk e si parlava di parole: belle parole e parole non dette. lì, in quel post,
ho ritrovato i miei pensieri di questi giorni.
le parole no: quelle, per adesso, stanno bene dove stanno.

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