Quando dall’autobus si intravede il palazzo della Sai è il segno che sono arrivato. Provo a guardare al di là del finestrino: è la terza o la quarta fermata? Ormai ho perso il conto e per sicurezza scendo, al limite camminerò un po’.
E infatti, in lontananza vedo il leccio che si sbraccia. Siamo in perfetto orario, figurati; orologi biologici sincronizzati durante la settimana di agenzia. E allora c’è il tempo di fare colazione.
Non che abbia fame. Per non fare tardi mi sono alzato alle sei e mezzo e ho avuto il tempo per fare la doccia e la colazione. Ma insomma, sono ancora le otto e mezzo e c’è tutto il tempo di scambiare due chiacchiere ingenue, e allora si va al bar dietro l’angolo. Io non ci sarei mai arrivato, ma lui queste strade le bazzica da un po’. Pochi minuti e via, siamo pronti a salire, ma… entriamo con o senza giornali? E poi, Repubblica o Corriere? Emozioni da primo giorno. Arriviamo su e dopo corridoi lunghissimi ci accolgono due occhi azzurri gelidi e bellissimi. Si comincia.
Poi le strade si separano, ma a volte si riincontrano e adesso siamo di nuovo qui entrambi e ci divide una strada, ma siamo di nuovo qui, a lavorare. E non sarà un caso.
October 2, 2006
4 comments so far
beh, leggere i miei ricordi scritti da qualcun altro fa venire sempre i brividi… due strade, separate da una strada… anche un po’ ironico no?
Ma se mi scorderò qualcosa non saranno sicuramente quei cinque giorni di agenzia, a litigare con i sottoposti di Sguanci. Per il resto, chissà che prima o poi la strada in mezzo non scomparirà…
e congratulazioni per il contratto!
under
October 2nd, 2006non so se dipende dalla meticolosità del lavoro, ma qualche mese fa, sarà stato iugno, sguanci mi ha chiamato chiedendomi se ancora stavo a Urbino, per invitarmi a una conferenza…
per eliminare la strada o un ponte o un trasferimento
October 2nd, 2006e se ci licenziassimo e ci mettessimo a pulire i vetri al semaforo? così facciamo mezza strada per uno…
niente succede per caso….
October 11th, 2006Add a comment