bologna e il corpifuoco

commenta

Stare chiusi dalle 22 alle sei per un anno, per un locale serale, un pub, significa fallire: chiudere per sempre.
Ma è quello che succederà, salvo ricorsi al Tar, a più di qualche locale del Pratello, tra cui due in cui ho passato molte serate: Osvaldo e il Barazzo. Tempo passato quasi sempre fuori dal locale, sorseggiando una birra o mangiando un panino, nel rispetto degli altri. Se è un reato l’ho commesso.
I gestori di questi locali, più volte multati per l’omessa vigilanza sui comportamenti per la pubblica quiete ora dovranno chiudere tutte le sere alle dieci per un anno, secondo quanto prevede una notifica del sindaco Cofferati.
Mantenere l’ordine pubblico solo con la repressione mi sembra un fallimento politico civile altrettanto grave.

misurare le passioni

2 commenti

Adesso aspetto che parli il primo politologo; che spieghi che sì, ha vinto Obama, ma in questa situazione avrebbe vinto pure Hillary Clinton; che dopo otto anni di Bush e la crisi economica era normale che vincesse un democratico; che Bill Clinton aveva vinto in entrambi i mandati con un margine molto più ampio.
E magari sarebbe anche tutto vero, alla luce dei numeri, delle statistiche.
Ma quando l’analisi politica cerca di farsi scienza esatta, per misurare i flussi elettorali, i nuovi colori politici del territorio, diventa freddo calcolo. E dimentica la forza trascinante delle passioni, delle speranze (e delle paure, come abbiamo visto in Italia ma anche negli Usa, quattro anni fa); quella passione che ha coinvolto tanti giovani e “le minoranze” a sostenere Obama, anche solo portando in giro un cartoncino blu; quella speranza che ha fatto rimanere tanta gente in coda per ore sotto la pioggia davanti a un seggio.

Viva Obama

3 commenti

affacciati sull’atlantico

commenta

05.20
alè

04.55
a questo punto mancano solo i cornetti.

04.43
oltre l’oceano si vede la luce (dalle finestre non ancora).

03.25
tarallini per ingannare l’attesa e la fame.

02.12

02.00
stiamo tranquilli: Kentucky e South Carolina erano rossi certi già una settimana fa

01.27
OT complicazioni dal Portogallo (ma sempre Atlantico è)

00.30
comincia lo scrutinio in Kentucky, Indiana e New Hampshire

00.14
Drudge Report dice TOO CLOSE TO CALL AT CLOSE: FL, IN, OH

23.49
pochi minuti e comincia la conta

22.48
riparto, direzione redazione. speriamo di metterci meno tempo che all’andata.

22.16
prendo un caffè, la notte elettorale sta per cominciare.

20.06
un’ora e cinquanta per arrivare dal lavoro a casa, ma fra meno di 4 ore sono di nuovo lì. vedo che ci sono code anche altrove.

17.22
Sono inciampato in una parola.

16.51
Preparata la lista degli inviati e una cartella di sottopancia.

16.28
Giove Pluvio sembra non gradire questo entusiasmo pre-elettorale.

15.02
finita la riunione organizzativa. breve pausa pranzo. Obama ha già votato.

11.40
comincia la giornata lavorativa (e non solo) più lunga. aggiornamenti in corso.

spiegazioni solo di persona, è un argomento spinoso.

aria gallipolina

commenta

e qui c’è ancora qualche immagine

Qualche studente si spaventerà martedì 4 novembre vedendo entrare i generali dell’esercito nelle scuole. Non sarà un golpe (salvo diverse comunicazioni successive), ma è quantomeno poco ortodosso che la storia della grande guerra non sia spiegata dai professori, ma sia raccontata da esponenti dell’esercito.
E comunque, dopo giorni di proteste, farà comunque un effetto strano la gentile irruzione dell’esercito nelle aule. Forse è per questo, per preparare psicologicamente studenti e insegnanti, che nel frattempo il governo ha mandato la polizia a presidiare il ministero dell’Istruzione.

Docenti e ricercatori della facoltà di Scienze, Università Tor Vergata, hanno fatto lezione in piazza nella periferia di Roma per portare fuori dalle aule il malessere per i tagli ai fondi degli atenei deciso dal governo. Si è parlato di significato e verità (a cavallo con la filosofia), di chimica della pittura, di nuovi materiali e della scoperta del big bang. Tra gli altri c’era anche Keplero. La pioggia ha fatto solo un breve passaggio iniziale, ma gli ombrelli hanno protetto studenti e passanti che si erano fermati ad ascoltare queste lezioni in uno spazio inconsueto.

figli di annibale

commenta

Sarà che quando te la raccontano la prima volta, in prima elementare, 30 o 60 fa poca differenza. Sarà che la seconda volta, in prima media, è una storia che hai già sentito quando eri piccolo e non ti appassiona più. Sarà che la terza volta, al liceo, il ‘68 è molto più interessante di qualsiasi cosa successa prima di Cristo.

Poi un giorno, per caso, riascolti la storia di Annibale e ti fa un certo effetto scoprire che il grande condottiero cartaginese ha attraversato le Alpi sul dorso degli elefanti a 26 anni.

Un rap per Obama

commenta


Obama ‘08 - Vote For Hope from MC Yogi on Vimeo.

http://www.fulviototaro.it/feed/atom/