Un saluto a un compagno blogger. Per quanto lontani siamo sempre sotto un unico cielo
Roma la domenica è diversa da Milano. O almeno dalla descrizione che ne fa un mio amico.
Piena di gente; turisti per lo più. Via del corso è in ombra e molti stranieri passeggiano smanicati e pieni di borse. Sembra una città viva attiva anche di domenica. Sembra, perché se vai poco oltre, superi il Pantheon e Piazza Navona la città si svuota.
Qualche domenica fa, per esempio, davanti al Parlamento c’era una banda che suonava, una banda militare, e solo una decina di persone a guardare. Mi sono fermato anch’io. avevo appena preso un gelato da Giolitti e mi piaceva ascoltare un po’ di musica dal vivo, all’ombra di piazza Monte Citorio. A un certo punto a un clarinettista è caduto il pentagramma: la banda era a metà del pezzo e lui ha finto di suonare fino alla fine. O almeno così mi è sembrato.
C’era un ispettore in borghese che continuava a guardarsi in giro, sospetto. Mentre non guardava dalla mia parte sono andato via. Credete che si sia ulteriormente insospettito?
Adesso finalmente è fuori,
libero come una bandiera al vento,
agli amici di un tempo
manderà certamente una cartolina,
magari da Pisa, Torino, Milano…
(f.d.g.)
mi sono perso. era il primo giro in vespa a roma; destinazione Repubblica. mi sono perso a metà strada.
ma con po’ d’intuito sono arrivato lo stesso.
leaving…
sette mesi che sembrano un lungo giorno. finalmente si parte, altre mete, altri lidi, altri stimoli.
ma quanta gente ho conosciuto…
un abbraccio a tutti; quelli che non sopportano più la mia faccia e quelli che la mia faccia non l’anno ancora vista.
ma tu no… tra il milan che vince un’altra coppa campioni e berlusconi che rosica di nuovo, cosa preferisci?
io una mezza idea ce l’avrei…
…oggi mi è tornata in mente questa musica qui. e nessuno mi venga a parlare di patria.
a domani.
Mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo che bella compagnia
sono giorni di finestre adornate
canti di stagione
anime salve in terra e in mare
sono state giornate furibonde
senza atti d’amore
senza calma di vento
solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo…
Nessun dilemma per la prossima estate. Vado a Roma, da giugno a ottobre; a lavorare. Senza il mare non so quanto resisterò. La vespa ce l’ho, mi accontento sperando che siano delle fantastiche vacanze romane.
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