- Buongiorno vorrei sapere se dopo le dieci è attivo il varco della Ztl a Testaccio
- Sì, è attivo: qualche limitazione alla libertà ancora è rimasta
- Ma presto toglieranno anche quelle, vero?
sperlonga a fine maggio è una striscia rossa sulla schiena dove le mani da sole non arrivano
visto che il tempo non accenna a migliorare e forse solo domenica il cielo sarà completamente sereno, qui abbiamo abbandonato ogni timore meteorologico. perché la pioggia non può essere un alibi e allora si può scoprire il sottile piacere di andare in scooter mentre piove e superare file di automobilisti in coda, con l’acqua che arriva in faccia passando tra il parabrezza e la visiera, e la tenuta da vecchio perscatore che ti tiene al riparo. non un belvedere, immagino, ma una sensazione di assoluta libertà.
ho visto campi di papaveri rossi, immensi e profondi. poi ho visto un uomo, capelli neri, baffoni neri che portava al braccio un corvo, addomesticato, e ho pensato che in una vita precedente era stato un corvo anche lui. poi sono stato nella valle del vento, ma senza vento, solo verde sotto la linea azzurra del cielo, fin dove l’occhio riusciva a riconoscere i colori. poi è venuto il buio e ho visto una farfalla su uno sfondo blu notte, ma non mi ricordo più di che colore era.
mentre le porte si chiudevano, ha chiuso gli occhi anche lui e ha alzato lo sguardo, come fa ogni tanto, senza volerlo. per questo non si è accorto subito che era a qualche metro da terra: stava volando sulla città. non troppo in alto. era molto più vicino alle strade e ai palazzi, di quando con l’aereo atterra a Ciampino. però stava volando, senza sapere come, con le gambe piegate, le ginocchia leggermente più in alto della linea delle spalle e il vento che gli gonfiava la giacca.
La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d’essere.
il cielo coperto di lunedì mattina, a metà maggio, è il modo migliore per sotterrare la voglia di mare, già repressa nel fine settimana, e andare a lavorare. non è consentito presentarsi coi bermuda blu, la t-shirt grigia col taschino e le infradito rosse.
e d’altra parte la lavanderia tiene ancora in ostaggio quattro camicie, nonostante il riscatto sia stato già pagato. pare che al momento siano trattenute sotto la minaccia di un ferro bollente. un tragico messaggio minatorio recita: "ve le restituiremo appese".
venerdì ero al mare a capalbio. tanto sole, primo bagno, that sort of things.
che poi, uno a capalbio ci va perché gli piace il mare, a prescindere dal governo in carica e c’è tanta spiaggia libera che ci si può rotolare senza rischiare di finire sotto gli ombrelloni blu oppure correre controvento e controsole sulla battigia, senza travolgere mocciosi, altro che la borghesia.
Vado in ambulatorio, a fare la visita, Come stai? mi chiede il dottore.
Bene, gli dico. Credo.
Il dottore, si mette a ridere, Tu piano piano tra un po’ ti dimentichi, mi dice il dottore, che sei stato ustionato.
a furia di turarsi il naso, a furia di votare per il meno peggio…